Trichoderma

Da Wikiplants.
Versione del 5 lug 2012 alle 03:00 di Sonia-80-pi (discussione | contributi)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
Trichoderma harzianum


Cos'è

Le specie appartenenti al genere Trichoderma sono dei funghi comuni della rizosfera. E' dimostrato come sia in grado di instaurare un’associazione mutualistica con la pianta e, mediante iperparassitismo, limitare fortemente la crescita di funghi patogeni. Alcuni ceppi stabiliscono forti e durature colonizzazioni delle superfici delle radici e penetrano fino al di sotto dell’epidermide. Questi funghi producono sostanze che inducono nelle piante resistenze sistemiche o localizzate: infatti sono dei miceti non patogeni, ma stimolano comunque la pianta ad una risposta immunitaria (produzione di flavonoidi o antociani). Il T. harzianum è la specie più usata per le nostre piante carnivore. La sua temperatura ideale è di 30°C, la temperatura minima è di 10°C, la massima è di 36°C; oltre questa temperatura (che si intende all' interno del substrato, non quella ambientale) il Trichoderma va in riposo (spora) fino a quando non si presentano di nuovo le condizioni ideali.

Esistono vari tipi di trichoderma, la presente scheda riguarda il "Remedier", leggere attentamente il foglio informativo presente nella confezione di ogni altroi prodotto per vedere dosi e modo di impiego.

Applicazioni

E' da tempo riconosciuto come un valido agente di biocontrollo dei patogeni fungini delle piante. In proposito sono state pubblicati i risultati di molte ricerche fatte sulla natura micoparassitaria di questo fungo e sul contributo che è in grado di apportare alla salute della pianta. L'utilizzo di Trichoderma nel controllo biologico è giustificato dalla sua elevata capacità riproduttiva e dalla elevata resistenza a situazioni ambientali sfavorevoli. Ha inoltre esigenze nutritive veramente esigue: una soluzione minerale contenente pochi carboidrati è sufficiente per ottenere una rapida crescita. Sono dimostrati sistemi di antagonismo quali la produzione di sostanze antibiotiche (volatili e non volatili), competizione per gli elementi nutritivi e interazione ifale.

Il Trichoderma produce diverse tipi di spore a secondo del substrato colonizzato (conidi su substrati solidi e clamidospore in coltura liquida). Un fattore molto importante del Trichoderma è l'acquisizione di resistenza nei confronti dei fungicidi più di frequente utilizzati (uno su tutti, il Previcur, molto usato per combattere malattie dell'apparato radicale).

Come funziona

Il Trichoderma sta alle piante come lo yogurt probiotico sta all'uomo. Ha infatti una funzione molto simile: le sue spore, una volta "attivate" colonizzano rapidamente l'ambiente, occupando la nicchia ecologica di altri miceti (tra cui il Phytium), impedendone lo sviluppo. Questo significa che colonizzando il terreno con il Trichoderma, si limita fortemente la possibilità che le nostre piante vengano attaccate da malattie dell'apparato radicale.

Il Trichoderma è un vero must per il Cephalotus follicularis, molto soggetto al Phytium, ma anche trattamenti su Sarracenia e Dionaea muscipula possono essere molto utili e di sicuro limiteranno i vostri interventi con prodotti chimici (Previcur).

Come si prepara e come si somministra

Per favorire la germinazione dei conidi, è consigliato preparare una sospensione 24 ore prima, dissolvendo 5g di polvere in 100ml di acqua e mescolando di tanto in tanto, diluire poi la sospensione in acqua quanto basta per inoculare circa 30litri di substrato.

Il Trichoderma si somministra in diversi modi:

il metodo elettivo è quello di scioglierlo in acqua, e poi annaffiare con quest'acqua, dall'alto, le piante. Questo è un metodo veloce ma rischia di disperdere molto prodotto.

Altro metodo è quello di aspirare con una siringa questa miscela ed inocularla direttamente nel terreno del vaso.

I più pigri invece possono prelevare la dose il Trichoderma (che si presenta come una polverina biancastra) con un cucchiaino e depositarla direttamente sulla superficie della torba (nel vaso con la pianta naturalmente), dopodichè tramite nebulizzatore irrorare fino ad amalgamare il tutto.


Autore: Er Biconzo