Differenze tra le versioni di "Sarracenia flava"

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La S. flava ha un areale di distribuzione piuttosto esteso: coste dell’Alabama e Florida del Nord, Geogia, Sud Carolina, Nord Carolina, Virginia e New Jersey.
In natura la si trova in zone relativamente "più asciutte" rispetto ad altre specie di Sarracenia; ma sempre in natura esistono popolazioni di flava che crescono in condizioni di perenne allagamento e mostrano una eguale vigoria di crescita.
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In natura vive in zone relativamente "più asciutte" rispetto ad altre specie di Sarracenia; ma sempre in natura esistono popolazioni di S. flava che crescono in condizioni di perenne allagamento e mostrano una eguale vigoria di crescita.
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E' anche questa eterogeneità di habitat che ha probabilmente contribuito alla evoluzione della S. flava in diverse varietà.
  
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Il clima è temperato/subtropicale, più mite rispetto a quello di altre specie di Sarracenia (come ad esempio [[Sarracenia oreophila]] o [[Sarracenia leucophylla]], che vengono da zone notoriamente più "fredde"), molto simile a quello che troviamo nel centro Italia.  
 
Il clima è temperato/subtropicale, più mite rispetto a quello di altre specie di Sarracenia (come ad esempio [[Sarracenia oreophila]] o [[Sarracenia leucophylla]], che vengono da zone notoriamente più "fredde"), molto simile a quello che troviamo nel centro Italia.  
 
E' però completamente inverso per quanto riguarda le precipitazioni: infatti la stagione estiva è caratterizzata da frequenti precipitazioni,che tendono a diminuire invece nella stagione invernale. Le temperature raggiungono massime estive di 38 gradi Celsius, e le minime invernali sono comprese tra i 10 ed i 5 gradi Celsius
 
E' però completamente inverso per quanto riguarda le precipitazioni: infatti la stagione estiva è caratterizzata da frequenti precipitazioni,che tendono a diminuire invece nella stagione invernale. Le temperature raggiungono massime estive di 38 gradi Celsius, e le minime invernali sono comprese tra i 10 ed i 5 gradi Celsius
 
 
 
  
 
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*gli [[ascidi]], alti dai 50 ai 90cm(con punte fino a 120 cm in rari casi) e larghi fino a 12cm, atti alla predazione. Caratteristica peculiare degli ascidi di S. flava è quella di presentare diverse colorazioni in base alle [[varietà]] di appartenenza (vedere sotto).<br/>
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*i [[phyllodia]], foglie lanceolate non carnivore (alte mediamente tra i 20 ed i 40cm) prodotte in particolari periodi dell'anno od in seguito a stress.<br/>
  
  
La caratteristica degli ascidi di S. flava è quella di presentare diverse colorazioni in base alle [[varietà]] di appartenenza (vedere sotto).<br/>
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Il fiore (prodotto come di consueto per le Sarracenie all'inizio della ripresa vegetativa) è grande e giallo (può superare i 12 cm in diametro), ed è sorretto da uno stelo floreale che raggiunge mediamente i 50 cm in altezza (con punte di 70cm in alcuni casi).<br/>  
 
Il fiore (prodotto come di consueto per le Sarracenie all'inizio della ripresa vegetativa) è grande e giallo (può superare i 12 cm in diametro), ed è sorretto da uno stelo floreale che raggiunge mediamente i 50 cm in altezza (con punte di 70cm in alcuni casi).<br/>  
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La S. flava è una pianta perenne, tuttavia il mutamento delle stagioni interviene sullo sviluppo della pianta. Osserviamone a grandi linee i comportamenti durante l’anno:
 
La S. flava è una pianta perenne, tuttavia il mutamento delle stagioni interviene sullo sviluppo della pianta. Osserviamone a grandi linee i comportamenti durante l’anno:
  
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La primavera è la stagione del risveglio, durante la quale la pianta inizia a produrre nuovi ascidi  (usando le riserve energetiche accumulate nel [[rizoma]] durante l’inverno). Inoltre inizia la crescita dello stelo floreale che richiede molta energia, e nel caso si lasci proseguire la fioritura, la pianta tende a rallentare la crescita degli ascidi e/o a produrre [[phyllodia]].  
 
La primavera è la stagione del risveglio, durante la quale la pianta inizia a produrre nuovi ascidi  (usando le riserve energetiche accumulate nel [[rizoma]] durante l’inverno). Inoltre inizia la crescita dello stelo floreale che richiede molta energia, e nel caso si lasci proseguire la fioritura, la pianta tende a rallentare la crescita degli ascidi e/o a produrre [[phyllodia]].  
 
In coltivazione, soprattutto nel centro-sud italia, il periodo migliore per godersi la S. flava è quello compreso tra fine Aprile e fine Giugno, durante questo periodo difatti la flava produce i suoi ascidi migliori.
 
In coltivazione, soprattutto nel centro-sud italia, il periodo migliore per godersi la S. flava è quello compreso tra fine Aprile e fine Giugno, durante questo periodo difatti la flava produce i suoi ascidi migliori.
  
*Estate
 
Sul finire della primavera, i fiori impollinati iniziano a maturare l’ovario (che di conseguenza ingrossa) In coltivazione in questo periodo, soprattutto in zone non di montagna,le temperature superano spesso i 40°C,inducendo la pianta a rallentare la produzione di ascidi, che diventano sempre più "brutti" e piccoli, e ad entrare in una sorta di riposo estivo; in questi casi la pianta risolve il problema del nutrimento producendo [[phyllodia]] ed attuando una massiccia [[fotosintesi]] clorofilliana.
 
  
  
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Sul finire della primavera, i fiori impollinati iniziano a maturare l’ovario (che di conseguenza ingrossa) In coltivazione in questo periodo, soprattutto in zone non di montagna,le temperature superano spesso i 40°C,inducendo la pianta a rallentare la produzione di ascidi, che diventano sempre più "brutti" e piccoli, e ad entrare in una sorta di riposo estivo; in questi casi la pianta risolve il problema del nutrimento producendo [[phyllodia]] ed attuando una massiccia [[fotosintesi]] clorofilliana.<br/>
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Nel periodo a cavallo tra fine Estate ed inizio Autunno, come di consueto anche per le altre Sarracenie, può presentarsi una seconda fioritura stagionale.
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Questa fioritura è però spesso abortiva (il fiore non si apre proprio) o comunque molto meno vigorosa rispetto a quella primaverile: lo stelo floreale spesso non supera i 10 cm in altezza ed il fiore non è molto fertile, quindi si consiglia di tagliarlo e far risparmiare energie alla pianta in vista del [[riposo vegetativo]], per poi godersi, alla primavera successiva, la fioritura primaverile.
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*'''Autunno'''
 
In natura come in coltivazione, nel periodo a cavallo tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno, si nota spesso una risveglio dal riposo estivo, con qualche ascidietto che spesso si leva tra il cespuglio di [[phyllodia]].
 
In natura come in coltivazione, nel periodo a cavallo tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno, si nota spesso una risveglio dal riposo estivo, con qualche ascidietto che spesso si leva tra il cespuglio di [[phyllodia]].
 
I semi, ormai maturi, cadono a terra (inizia il periodo della [[stratificazione a freddo|stratificazione naturale]]). Il progressivo abbassamento delle temperature induce una preparazione al [[riposo vegetativo]] e in conseguenza il rallentamento della produzione di ascidi.
 
I semi, ormai maturi, cadono a terra (inizia il periodo della [[stratificazione a freddo|stratificazione naturale]]). Il progressivo abbassamento delle temperature induce una preparazione al [[riposo vegetativo]] e in conseguenza il rallentamento della produzione di ascidi.
  
*Inverno
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*'''Inverno'''
 
Durante l’inverno la S. flava entra in fase di riposo. Le temperature oscillano in natura tra i 10 ed i 5 gradi. Si stima che tre mesi di riposo siano assolutamente necessari perché la pianta si riprenda del tutto e raccolga le forze necessarie per affrontare al meglio la stagione primaverile. La fase di riposo si riconosce per l’interruzione della produzione di ascidi, sostituiti dai phyllodia prodotti prima di entrare in riposo (la cui produzione costa meno energie alla pianta rispetto all’ascidio), che svolgendo la fotosintesi clorofilliana suppliscono alla carenza di insetti. Pure l’umidità è minore per la diminuzione delle precipitazioni (in natura, per questo esporre le piante alle nostre copiose piogge invernali è causa spesso di [[Phytium|marciumi radicali]] o del [[Cancro del rizoma|rizoma]]).
 
Durante l’inverno la S. flava entra in fase di riposo. Le temperature oscillano in natura tra i 10 ed i 5 gradi. Si stima che tre mesi di riposo siano assolutamente necessari perché la pianta si riprenda del tutto e raccolga le forze necessarie per affrontare al meglio la stagione primaverile. La fase di riposo si riconosce per l’interruzione della produzione di ascidi, sostituiti dai phyllodia prodotti prima di entrare in riposo (la cui produzione costa meno energie alla pianta rispetto all’ascidio), che svolgendo la fotosintesi clorofilliana suppliscono alla carenza di insetti. Pure l’umidità è minore per la diminuzione delle precipitazioni (in natura, per questo esporre le piante alle nostre copiose piogge invernali è causa spesso di [[Phytium|marciumi radicali]] o del [[Cancro del rizoma|rizoma]]).
  
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== Le Varietà==
 
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Si differenzia però dalla var flava per l'assenza di venature su tutto l'ascidio (che risulta verde o tendente al giallo a secondo dei cloni), sia internamente che esternamente.
 
Si differenzia però dalla var flava per l'assenza di venature su tutto l'ascidio (che risulta verde o tendente al giallo a secondo dei cloni), sia internamente che esternamente.
 
L'unica forma di rosso presente sull'ascidio è una grossa macchia rossa (o viola, o anche nera, a secondo dei cloni) sulla gola dell'ascidio.
 
L'unica forma di rosso presente sull'ascidio è una grossa macchia rossa (o viola, o anche nera, a secondo dei cloni) sulla gola dell'ascidio.
Non sono presenti venature che si dipanano dalla macchia, ma solo delle "strie" o dei satelliti di colorazione.
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Non sono presenti venature che si dipanano dalla macchia, ma solo delle "strie" o dei satelliti di colorazione.<br/>
La flava var rugelii risulta essere la più vigorosa tra tutte le varietà di flava.
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Versione attuale delle 19:58, 5 set 2011

Sarracenia flava
F88mk.jpg
Nome scientifico: Sarracenia flava
Nome comune: Sarracenia flava
Famiglia: Sarraceniaceae
Distribuzione: Alabama, Florida, Geogia, Sud Carolina, Nord Carolina, Virginia, New Jersey
Habitat: Prati umidi e torbiere
Tipo di trappola: ad ascidio



Introduzione

Sarracenia flava è una pianta carnivora appartenente al genere Sarracenia; il nome della specie flava deriva dal termine latino "flavus" (aggettivo che significa giallo, biondo). Il termine si riferisce al colore giallo del fiore oppure, secondo alcuni, alla colorazione giallastra che assumono gli ascidi se esposti in giusta misura ai raggi del sole (ovviamente compatibilmente con la varietà di appartenenza, come vedremo più avanti).

Nomi comuni più diffusi

E' spesso definita dagli anglofoni "Yellow pitcher plant".



Habitat e Distribuzione Geografica

La S. flava ha un areale di distribuzione piuttosto esteso: coste dell’Alabama e Florida del Nord, Geogia, Sud Carolina, Nord Carolina, Virginia e New Jersey. In natura vive in zone relativamente "più asciutte" rispetto ad altre specie di Sarracenia; ma sempre in natura esistono popolazioni di S. flava che crescono in condizioni di perenne allagamento e mostrano una eguale vigoria di crescita. E' anche questa eterogeneità di habitat che ha probabilmente contribuito alla evoluzione della S. flava in diverse varietà.

Le ibridazioni naturali più comuni avvengono con S. purpurea e S. leucophylla.

S flava distr.jpg


Clima

Il clima è temperato/subtropicale, più mite rispetto a quello di altre specie di Sarracenia (come ad esempio Sarracenia oreophila o Sarracenia leucophylla, che vengono da zone notoriamente più "fredde"), molto simile a quello che troviamo nel centro Italia. E' però completamente inverso per quanto riguarda le precipitazioni: infatti la stagione estiva è caratterizzata da frequenti precipitazioni,che tendono a diminuire invece nella stagione invernale. Le temperature raggiungono massime estive di 38 gradi Celsius, e le minime invernali sono comprese tra i 10 ed i 5 gradi Celsius

Descrizione della pianta

S. flava var. flava
Fiore di S. flava
Phyllodia di Sarracenia flava



La S. flava è una pianta carnivora che vive negli Stati Uniti, precisamente in alcune zone dell'Alabama,Georgia,Florida,South Carolina, North Carolina e Virginia.
Presenta 7 varietà, e Sono sate di recente isolate delle varianti anthocyanin free di flava var. flava.


Produce due tipi di foglie:

  • gli ascidi, alti dai 50 ai 90cm(con punte fino a 120 cm in rari casi) e larghi fino a 12cm, atti alla predazione. Caratteristica peculiare degli ascidi di S. flava è quella di presentare diverse colorazioni in base alle varietà di appartenenza (vedere sotto).


  • i phyllodia, foglie lanceolate non carnivore (alte mediamente tra i 20 ed i 40cm) prodotte in particolari periodi dell'anno od in seguito a stress.



Il fiore (prodotto come di consueto per le Sarracenie all'inizio della ripresa vegetativa) è grande e giallo (può superare i 12 cm in diametro), ed è sorretto da uno stelo floreale che raggiunge mediamente i 50 cm in altezza (con punte di 70cm in alcuni casi).
Presenta un odore molto forte e caratteristico (secondo la maggior parte dei coltivatori ricorda l'odore di urina di gatto).




Ciclo vitale

La S. flava è una pianta perenne, tuttavia il mutamento delle stagioni interviene sullo sviluppo della pianta. Osserviamone a grandi linee i comportamenti durante l’anno:


  • Primavera

La primavera è la stagione del risveglio, durante la quale la pianta inizia a produrre nuovi ascidi (usando le riserve energetiche accumulate nel rizoma durante l’inverno). Inoltre inizia la crescita dello stelo floreale che richiede molta energia, e nel caso si lasci proseguire la fioritura, la pianta tende a rallentare la crescita degli ascidi e/o a produrre phyllodia. In coltivazione, soprattutto nel centro-sud italia, il periodo migliore per godersi la S. flava è quello compreso tra fine Aprile e fine Giugno, durante questo periodo difatti la flava produce i suoi ascidi migliori.


  • Estate

Sul finire della primavera, i fiori impollinati iniziano a maturare l’ovario (che di conseguenza ingrossa) In coltivazione in questo periodo, soprattutto in zone non di montagna,le temperature superano spesso i 40°C,inducendo la pianta a rallentare la produzione di ascidi, che diventano sempre più "brutti" e piccoli, e ad entrare in una sorta di riposo estivo; in questi casi la pianta risolve il problema del nutrimento producendo phyllodia ed attuando una massiccia fotosintesi clorofilliana.
Nel periodo a cavallo tra fine Estate ed inizio Autunno, come di consueto anche per le altre Sarracenie, può presentarsi una seconda fioritura stagionale. Questa fioritura è però spesso abortiva (il fiore non si apre proprio) o comunque molto meno vigorosa rispetto a quella primaverile: lo stelo floreale spesso non supera i 10 cm in altezza ed il fiore non è molto fertile, quindi si consiglia di tagliarlo e far risparmiare energie alla pianta in vista del riposo vegetativo, per poi godersi, alla primavera successiva, la fioritura primaverile.


  • Autunno

In natura come in coltivazione, nel periodo a cavallo tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno, si nota spesso una risveglio dal riposo estivo, con qualche ascidietto che spesso si leva tra il cespuglio di phyllodia. I semi, ormai maturi, cadono a terra (inizia il periodo della stratificazione naturale). Il progressivo abbassamento delle temperature induce una preparazione al riposo vegetativo e in conseguenza il rallentamento della produzione di ascidi.



  • Inverno

Durante l’inverno la S. flava entra in fase di riposo. Le temperature oscillano in natura tra i 10 ed i 5 gradi. Si stima che tre mesi di riposo siano assolutamente necessari perché la pianta si riprenda del tutto e raccolga le forze necessarie per affrontare al meglio la stagione primaverile. La fase di riposo si riconosce per l’interruzione della produzione di ascidi, sostituiti dai phyllodia prodotti prima di entrare in riposo (la cui produzione costa meno energie alla pianta rispetto all’ascidio), che svolgendo la fotosintesi clorofilliana suppliscono alla carenza di insetti. Pure l’umidità è minore per la diminuzione delle precipitazioni (in natura, per questo esporre le piante alle nostre copiose piogge invernali è causa spesso di marciumi radicali o del rizoma).

Coltivazione

Si coltiva come le altre piante del genere Sarracenia.

Malattie e parassiti

Come tutte le Sarracenie, anche la S. flava è soggetta ad attacchi da parte di funghi quali:

E di parassiti quali:

Le Varietà

var. flava

La prima, la flava var. flava, è la forma tipica di flava (un tempo veniva chiamata flava typical), ed è caratterizzata dall'avere una più e meno fitta serie di venature sotto l'opercolo, su quella che viene chiamata in gergo la "gola" dell'ascidio, e queste vene possono a secondo dei cloni, spingersi anche all'interno dell'ascidio. L'ascidio è esternamente ed internamente a base verde o gialla a secondo dei cloni. Sono ammesse nella varietà sporadiche venature anche all'esterno dell'ascidio nella parte superiore, ovvero a ridosso del labbro e sull'opercolo Eccone un esempio:

Flavavar.flavaF11mk.JPG


var. rugelii

La S. flava var rugelii (chiamata un tempo flava "Cut Throat" per via della macchia alla gola che ricorda una "sgozzata") è una varietà che può esser confusa da coltivatori alle prime armi con la varietà flava. Si differenzia però dalla var flava per l'assenza di venature su tutto l'ascidio (che risulta verde o tendente al giallo a secondo dei cloni), sia internamente che esternamente. L'unica forma di rosso presente sull'ascidio è una grossa macchia rossa (o viola, o anche nera, a secondo dei cloni) sulla gola dell'ascidio. Non sono presenti venature che si dipanano dalla macchia, ma solo delle "strie" o dei satelliti di colorazione.
La flava var rugelii risulta essere la più vigorosa tra tutte le varietà di flava.

Eccone degli esempi:

Rugelona 2.jpg
esempio di rugelii con macchia molto scura
esempio di rugelii con macchia chiara

var. maxima

La S. flava var. maxima, cosi nomenclata erroneamente pensando che fosse la più grande tra le varietà di flava (ma non è assolutamente vero), si distingue abbastanza facilmente per il semplice motivo che è una flava completamente verde (o gialla a secondo dei cloni). Non è presente cioè alcuna venatura, alcuna macchia, nell'ascidio. Non è però una "anthocyanin free", perchè il pigmento rosso è presente nella pianta (e si manifesta nel rizoma, che può colorarsi di rosso) ma non viene manifestato nella parte alta dell'ascidio. Eccone alcuni esempi:

Flavamaxima.JPG S flava maxima1.jpg

var. ornata

La S. flava var ornata (un tempo chiamata heavy veined) si distingue dalle altre varietà per essere completamente coperta di venature lungo tutto l'ascidio e l'opercolo. Eccone degli esempi:

F123mkornata.jpg F88mk.jpg Ornatino.jpg S flava ornata3.jpg

var. cuprea

La S. flava var. cuprea (un tempo chiamata flava copper top oppure copper lid) è caratterizzata dall'avere l'opercolo (e a volte anche la parte superiore dell'ascidio) color rame o bronzo. Ne esistono tantissimi cloni diversi, con colori che vanno dal rame quasi arancione, passando per il rosso, finendo col color bronzo scuro. Esistono inoltre cuprea con ascidio fittamente venato come l'ornata, oppure cuprea con ascidio sporadicamente venato nella parte alta come una var flava. Eccone alcuni esempi:

S flava cuprea.jpg Cupreonza.jpg Cupreaerbif20.jpg S flava cuprea2.jpg Cupreottovasotto.jpg

var. rubricorpora

La S. flava var. rubricorpora (un tempo chiamata flava red tube), forse la più bella tra le varietà di flava, è caratterizzata dall'avere l'ascidio completamente rosso (o arancione, o viola o anche tendente al nero, a secondo dei cloni) ed opercolo giallo (o verde, a secondo dei cloni). E' spesso caratterizzata dall'avere sulla gola un macchione rosso scuro (stile rugelii) da cui si diramano una fitta serie di venature. In alcuni cloni l'opercolo può risultare talmente fittamente venato da rendere difficile la distinzione tra var rubricorpora e var atropurpurea (che vedremo più avanti). Eccone alcuni esempi:

S flava rubricorpora1.jpg Rubricorporaerbis.jpg F30mk.jpg

var. atropurpurea

La S. flava var. atropurpurea (un tempo chiamata flava all red) è forse la più rara tra le varietà di flava (subito preceduta dalla rubricorpora), ed è caratterizzata dall'essere completamente rossa, sia ascidio che opercolo. Ne esistono di cloni color rosso vermiglio, rosso scuro, violacee o anche tendenti al nero. Eccone alcuni esempi:


AtropurpureaF174mk.JPG Atromiaottobre.jpg

Variabilità

Per chiudere il discorso, c'è da aggiungere che (ma questo vale per tutte le sarracenie in generale) le flava hanno una grandissima variabilità fenotipica, quindi prendere 20 semi di sarracenia flava var. cuprea, significa avere 20 flava var. cuprea DIVERSE, ovvero tutte distinguibili (una venuzza, intensità di colore, grandezza ascidio, ecc) l'una dall'altra, se guardate con attenzione. Ed è questa immensa diversità che spinge noi appassionati di sarracenie a coltivare centinaia di piante, che apparentemente, leggendo la growlist, sembrerebbe essere un ammasso di piante con lo stesso nome. Naturalmente questo discorso è valido soltanto per piante diverse geneticamente ovvero nate da seme o comunque cloni diversi (e qui entrano in gioco i vari codici allegati alle piante dei coltivatori, come Mike King ecc, che servono a far capire che la pianta X è diversa dalla pianta Y, anche se hanno lo stesso nome), perchè due divisioni da rizoma della stessa pianta, saranno effettivamente la stessa pianta e quindi identiche in tutto e per tutto.

Voci correlate


Autore: Er Biconzo

Fonti img: cpphotofinder/google immagini / http://www.redfernnaturalhistory.com/ Barry Rice http://www.sarracenia.com / media.photobucket.com/image/sarracenia%20flava%20var%20atropurpurea/RL7836/43062208RSdk.jpg