Sarracenia alata

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Sarracenia alata
Ascidio di Sarracenia alata
Nome scientifico: Sarracenia alata
Nome comune: Sarracenia alata
Famiglia: Sarraceniaceae
Distribuzione: Texas,Louisiana,Mississippi e Alabama.
Habitat: prati umidi e torbiere
Tipo di trappola: ad ascidio


Introduzione

Sarracenia alata è una pianta carnivora appartenente al genere Sarracenia.
L'origine del nome è controverso: ufficialmente deriverebbe dala sottile lama che percorre dalla base fin a quasi il labbro, la parte frontale dell'ascidio e che dovrebbe ricordare un'ala. E' da notare però che questo elemento è presente anche in altre specie di Sarracenia.
Altra ipotesi suggerisce che il nome sia originato dalla forma dell'opercolo.

Nomi comuni più diffusi

Gli anglofoni chiamano questa Sarracenia "Pale pitcher plant" per via del pallore del suo fiore (che in alcuni esemplari arriva ad essere color crema o addirittura bianco)

Habitat e Distribuzione geografica

La S. alata è una pianta che vive nella parte meridionale degli Stati Uniti d'America in un areale abbastanza ristretto (ma che si sovrappone a quello di altre specie, non sono rari infatti ibridi tra S. alata e S. leucophylla, S. alata e S. purpurea e S. alata e S. psittacina), precisamente nelle zone comprese tra Texas,Louisiana,Mississippi e Alabama.
La Sarracenia alata vive in un habitat simile a quello di altre specie di Sarracenia, quali Sarracenia leucophylla, Sarracenia minor e Sarracenia psittacina.

Vive generalmente nei prati umidi caratterizzati dalla presenza di arbusti a foglie caduche e pini, oppure in paludi torbose.


S alata distr.jpg


Il clima

Il clima è temperato, molto simile a quello che abbiamo in Italia, ma completamente inverso per quanto riguarda le precipitazioni: infatti la stagione estiva è caratterizzata da frequenti precipitazioni,che tendono a diminuire invece nella stagione invernale. Le temperature raggiungono massime estive sui 35 gradi e le minime invernali sono comprese tra i 5 e gli 0 gradi.

Descrizione della pianta

Ascidio di Sarracenia alata
Fiore di S. alata
Fiore di S. alata


La Sarracenia alata (conosciuta un tempo come S. sledgei) è una pianta carnivora degli Stati Uniti d'America.
Non presenta ancora varietà ufficiali (anche se sono in fase di approvazione da parte dell'ICPS), ma ne esistono molte varianti, diverse per colori e/o altre caratteristiche.
Di recente sono state isolate forme anthocyanin free.

Produce ascidi di varie dimensioni (mediamente tra i 50 e gli 85 cm, ma sono stati documentati ascidi in natura alti fino a 120cm) e colori; mentre la produzione di phyllodia è un caso più unico che raro (avviene unicamente in caso di fortissimo stress), perchè normalmente la s. alata non ne produce in alcun periodo dell'anno


I suoi fiori, prodotti in primavera e sorretti da uno stelo floreale alto circa 40 cm, sono normalmente di un giallo pallido, ma esistono varianti a fiori bianchi o color crema. In ogni caso i petali sono più larghi e tozzi rispetto a quelli della S. flava.



Ciclo vitale

La S. alata è una pianta perenne. Tuttavia il mutamento delle stagioni interviene sullo sviluppo della pianta. Osserviamone a grandi linee i comportamenti durante l’anno.



  • Primavera

La primavera è la stagione del risveglio, durante la quale la pianta inizia a produrre nuovi ascidi (usando le riserve energetiche accumulate nel rizoma durante l’inverno). Inoltre inizia la crescita dello stelo floreale che richiede molta energia, e nel caso si lasci proseguire la fioritura, la pianta tende a rallentare la produzione degli ascidi. Una volta avvenuta l'impollinazione ed iniziato il processo di maturazione dell'ovario, la pianta riprende a crescere con vigore. Gli ascidi prodotti in questo periodo sono di buona fattura, ma sono soltanto un preludio a quello che verrà in piena estate.


  • Estate

Sul finire della primavera, i fiori impollinati iniziano a maturare l’ovario (che di conseguenza ingrossa sempre più).
In coltivazione, durante questo periodo, S. alata produce i suoi migliori ascidi.
Nel periodo a cavallo tra fine Estate ed inizio Autunno, come di consueto anche per le altre Sarracenie, può presentarsi una seconda fioritura stagionale. Questa fioritura è però spesso abortiva (il fiore non si apre proprio) o comunque molto meno vigorosa rispetto a quella primaverile: lo stelo floreale spesso non supera i 10 cm in altezza ed il fiore non è molto fertile, quindi si consiglia di tagliarlo e far risparmiare energie alla pianta in vista del riposo vegetativo, per poi godersi, alla primavera successiva, la fioritura primaverile.


  • Autunno

In questo periodo, il progressivo abbassamento delle temperature induce una preparazione al riposo vegetativo e in conseguenza il rallentamento della produzione di ascidi (che sono però ancora in buono stato, se paragonati per esempio a quelli di S. flava, che spesso arrivati a metà dell'autunno sono già molto rovinati). Rarissima la produzione di phyllodia nella fase preinvernale.
I semi, ormai maturi, cadono a terra (inizia il periodo della stratificazione naturale).



  • Inverno

Durante l’inverno la S. alata entra in riposo vegetativo. La fase di riposo si riconosce per l’interruzione della produzione di ascidi, che in parte seccano.

Le temperature oscillano in natura tra i 10 ed gli 0 gradi. Pure l’umidità è minore per la diminuzione delle precipitazioni (in natura, per questo esporre le piante alle nostre copiose piogge invernali è causa spesso di marciumi radicali o del rizoma).

Coltivazione

Si coltiva come le altre piante del genere Sarracenia.



Malattie e parassiti

Come tutte le Sarracenie, anche la S.alata è soggetta ad attacchi di funghi quali:


E di parassiti quali:




Le varianti

A differenza della S. flava, la S. alata non dispone ancora (ma è probabile che nel prossimo futuro verranno introdotte) di varietà ufficiali, e quindi tutte le varianti di questa specie sono distinte con dei "nickname", determinati dalle caratteristiche visibili che ci permettono di distinguerle, che ormai sono diventati di uso comune tra i coltivatori di carnivore. Il discorso è molto più complesso rispetto alle flava a causa di diversi fattori: - L'assenza di una nomenclatura ufficiale, al momento rende impossibile una classificazione rigorosa di tutti i tipi di alata. - Esistono alcune caratteristiche che sono indipendenti, ossia sussistono in quella pianta senza il manifestarsi di altre caratteristiche (Es. non possiamo avere il carattere "heavily veined" in contemporanea al carattere "black tube"). Ci sono poi alcuni caratteri secondari, la cui presenza nella pianta può determinare già da sola la variante (Es. S. alata pubescent) ma non esclude la presenza di altre caratteristiche: sono insomma una specie di "jolly", e possono accoppiarsi in diverse combinazioni con altri caratteri. Un esempio ne è la caratteristica "pubescent", ovvero pelosa: potremo avere semplicemente S. alata pubescent form, oppure S. alata black tube pubescent e cosi via.


S. alata

La forma "tipica", ha ascidio verde con qualche venatura rossa sul tubo, sulla "gola", sotto e sopra l'opercolo.

S alata.jpg


S. alata all red

E' in pratica "l'atropurpurea" delle alata, è caratterizzata dall'avere l'ascidio completamente rosso, naturalmente la tonalità di rosso varia da clone a clone.

S alata all red.jpg


S. alata black tube/S. alata purple tube

Chiamata comunemente anche "var. nigropurpurea", questa variante è caratterizzata dall'avere ascidi violacei che tendono al nero all'estremità superiore e maggiormente nelle zone comprese tra il labbro, la gola e la parte inferiore dell'opercolo. Molto ricercata in coltivazione, risultava fino a qualche anno fa una introvabile "perla nera".

S alata black tube.jpg


S. alata green form

E' una variante completamente verde (o giallina, a secondo dei cloni) di alata.

S alata green.jpg


S. alata heavily veined

E' una variante di alata fittamente venata di rosso, tanto che in alcuni cloni è il rosso a prevalere come colore rispetto alla base verde dell'ascidio. E' in pratica la "ornata" delle alata.

S alata heavy veined.jpg


S. alata lightly veined

E' una alata con ascidio a base verde leggermente venato, le cui vene in alcuni cloni sono rare sull'opercolo.

S alata light veined.jpg


S. alata copper lid

E' in pratica la "cuprea" delle alata, presenta una colorazione tendente al bronzeo nella parte superiore dell'opercolo, inoltre la parte inferiore dell'opercolo è quasi sempre di colorazione rosso/porpora.

S alata copper.jpg

S alata copper.jpg 1

S alata pubescent form

Premesso che tutte (o quasi) le alata manifestano una leggera pelosità, le varianti pubescent hanno una peluria molto più fitta e sviluppata su tutto l'ascidio. Questo carattere si può accoppiare con diverse altre forme di alata, quindi troveremo spesso delle S. alata black tube pubescent; S. alata lightly veined pubescent form e cosi via.

S alta pubescent.jpg


S. alata red lid

Variante di alata caratterizzata dall'avere la parte inferiore dell'opercolo rossa,con a volte la colorazione che si estende anche nella parte superiore, questa variante risulta molto simile alla "red throat" e il neofita potrebbe confonderle.

S alta red lid.jpg


S. alata red throat

Variante di alata caratterizzata dall'avere l'ascidio molto venato e di colore tendente al rossastro nella parte superiore, inoltre presenta una colorazione molto scura sulla gola che si ramifica sia all'interno dell'ascidio che per tutta la parte inferiore dell'opercolo.

S alta red throat.jpg


S. alata short form

Variante "nana" di alata, che produce ascidi alti al max una 30ina di cm. Questa forma può "capitare" con diverse caratteristiche; quindi potremo avere una alata short form heavily veined, una alata short form pubescent e cosi via. Che io sappia, non esiste però una variante short form con la caratteristica di fiore bianco.

S. alata white flower

E' in pratica una alata "typical", ma con il fiore dai petali bianchi (o crema, a secondo dei cloni) anzichè gialli.

S alata withe flo.jpg



Voci correlate