Perlite

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Cos'è?

L'Agriperlite, che per i coltivatori di piante carnivore è una vera "mano Santa", è ottenuta dalla roccia vulcanica silicea, con un processo termico viene provocata l'espansione per ottenere un materiale granulare naturale, sterile, inerte, esente da patogeni, ecologico, inalterabile, leggero, ad alta porosità ed in grado di assorbire grandi quantità di aria. Si trova in diverse granulometrie,in sacchi da piccoli e molto grandi, nei garden e consorzi agrari.

Consiglio: usare una mascherina per evitare l'inalazione delle polveri sottili che vengono rilasciate dalla perlite


Caratteristiche tecniche:

Peso specifico: 90 kg/m3 circa

Granulometria ideale: compresa tra 5 mm e 1 cm

assorbimento massimo di acqua: 0,3 litri/litro

Conducibilità termica: λ=0,04 Cal/h m °C

pH: 6,5 ÷ 7,5 in acqua distillata




A cosa serve?

Viene utilizzata miscelata al substrato per favorire l'ossigenazione alle radici e rallentare la decomposizione della torba. Il fatto che la perlite abbia pH pressochè neutro non deve trarci in inganno: essendo inerte e non essendo solubile in H20 se non in minima parte, non è in grado di influenzare singificativamente il pH, questo ce lo confermo anche il fatto che il pH della perlite corrisponde pressappoco al pH dell'acqua nella quale viene misurato.


Mescolare un litro di torba pura ad una quantità "X" di acqua, e mescolare lo stesso litro di torba con aggiunta di un litro di perlite, ci darà un pH pressochè identico (o con divario scarsamente rilevante, dell'ordine dello 0,1), perchè all'acidificazione dell'ambiente acquoso partecipa principalmente la specie effettivamente solubile in acqua, cioè la torba.

Fatta questa premessa,a cosa serve quindi mescolare la perlite alla torba da inserire nei nostri vasi?

Senza le sacche d'aria fornite dalla perlite, in un ambiente sommerso ed asfittico come quello tipico della coltivazione di molte piante carnivore, la torba marcirà prima. Questo perchè in ambiente anaerobio, si attiverà tutta una cascata di eventi, con proliferazione di batteri azotofissatori che porteranno ad un aumentando critico del livello di azoto disciolto nel terreno (che come sappiamo è velenoso per le carnivore), al contempo altri fattori, come in un circolo vizioso, porteranno al risultato finale di un innalzamento del pH e alla marcescenza della torba (sottolineata dalla tipica puzza di acido solfidrico, ovvero la puzza di uovo marcio).

Quindi la funzione della perlite è principalmente quella di fare da "freno" alla proliferazione di questi batteri che naturalmente avviene in condizioni di terreno asfittico. Ovviamente questo è un processo naturale, entropico, e che non può esser fermato del tutto (in caso contrario la torba nei nostri vasi durerebbe in eterno e non avremmo bisogno di rinvasi periodici), ma con la perlite si riesce a rallentarlo, spesso di parecchio.






  • Autori: Er Biconzo, Sonia (sonia-80-pi)
  • Fonte img: www.botanicaldomain.com