Margotta su Nepenthes

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La margotta su Nepenthes

Cosa è la margotta

La margotta è un metodo di moltiplicazione agamica che, come la talea, permette di ottenere delle piante clone. Nel nostro caso prenderemo in esame la margotta su Nepenthes.

Questo sistema consiste nel far radicare, in un punto del fusto da noi scelto, una pianta con fusto dotato di cellule meristematiche.

La margotta ha numerosi vantaggi, tra i quali il non dover mutilare la pianta che intendiamo riprodurre; nel caso in cui la margotta non avesse successo, la pianta madre non subirà conseguenze. Secondariamente, a differenza della talea, le giovani piante verranno divise dalla madre solamente dopo aver prodotto un proprio apparato radicale.

Materiali

  • nylon o plastica trasparente o pellicola trasparente da cucina ecc.
  • sfagno secco reidratato o torba (si preferisce lo sfagno perchè è piu visibile lo stato di idratazione e la formazione delle radici)
  • coltello ben affilato o taglierino
  • accendino
  • filo plastificato per legatura
  • Ormone radicante (facoltativo)

Procedimento

Dopo avere accuratamente disinfettato la lama del coltello con la fiamma dell’accendino, prendere la Nepenthes da margottare e scegliere il punto in cui andremo a praticare l'incisione.

punto del fusto da incidere

L'incisione

È possibile praticare l'incisione in tre modi differenti:

tecniche di incisione
  • A) Incisione trasversale:

Con il coltello/taglierino praticare un taglio come se si stesse "sbucciando" il fusto, asportando con la lama il tessuto esterno (lignificato o meno), fino al tessuto linfatico interno, che si presenta di colore più chiaro, facendo molta attenzione a non penetrare troppo, compromettendo così l'intera pianta.

Incisione trasversale
  • B) Incisione orizzontale:

Con il coltello/taglierino praticare un doppio taglio orizzontale, asportando una piccola parte di tessuto. Per impedire la chiusura e cicatrizzazione della ferita che abbiamo procurato al fusto, si può mettere uno stuzzicadenti in maniera perpendicolare alla fessura in modo da tenere quest’ultima leggermente aperta, sempre facendo attenzione a non penetrare troppo con lama e/o stuzzicadenti nel fusto.

  • C) Incisione verticale:

Con il coltello/taglierino praticare un'incisione ellittica verticale, di almeno 2cm, asportando una piccola parte di tessuto. Per impedire la chiusura e cicatrizzazione della ferita che abbiamo procurato al fusto procederemo come per l'incisione B, sempre facendo attenzione a non penetrare troppo.

Applicazione substrato di radicazione

Una volta scelto il tipo d'incisione dobbiamo fornire al fusto un substrato dove poter radicare, per fare questo prendiamo dello sfagno secco, precedentemente reidratato, applichiamo l'ormone radicante sul taglio (se ne siamo in possesso) ed andiamo a formare una "palla" intorno alla ferita, bloccata con il nylon trasparente e chiusa ermeticamente con il filo plastificato.

chiusura ermetica substrato di radicazione

Di tanto in tanto, sarà necessario idratare il substrato di radicazione, per fare questo faremo un'iniezione di acqua distillata (con una siringa) direttamente all'interno del "fagottino" di sfagno.

iniezione per idratazione substrato di radicazione

Radicazione

Trascorso il tempo necessario per la radicazione, che a seconda della specie e delle condizioni può variare da qualche settimana fino ad alcuni mesi, noteremo, attraverso la pellicola, svilupparsi le prime radichette che saranno di colore bruno/nero; a tal punto sarà possibile rimuovere il nylon di contenimento e tagliare di netto il fusto appena sotto le nuove radici, senza rimuovere lo sfagno per non stressare il nuovo apparato radicale.

nuovo apparato radicale sviluppato

Rinvaso della nuova pianta ottenuta

Adesso non rimane altro che rinvasare la pianta ottenuta, per eseguire al meglio l'operazione seguire il tutorial Rinvaso di una Nepenthes


Voci correlate


Autore: onnivoro99 / Sonia80pi

Fonte immagini: Rob - ammaestratore di rospi