Coltivazione Utricularie epifite

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Utricularia epifita
Utricularia nelumbifolia01.jpg
Nome scientifico: Utricularia
Nome comune: utricularia
Famiglia: lentibulariacee
Distribuzione: tutto il mondo
Habitat: foreste tropicali,sfagnere,terreni molto umidi
Tipo di trappola: utricolo ad aspirazione



Le utricularie epifite sono piante che vivono nelle foreste tropicali tra foglie morte o tra i rami degli alberi. La particolarità di queste piante è il fiore che producono, molto grande rispetto alle utricularie terrestri, tanto che ricorda molto il fiore delle orchidee. Infatti solitamente su uno stelo si sviluppano più fiori con colori molto particolari a seconda della specie.


Utricularia Alpina
Utricularia nelumbifolia


Coltivazione

La coltivazione delle utricularie epifite non è semplicissima in quanto questa può variare molto da specie a specie. I suggerimenti di seguito proposti, si adattano alla maggior parte di queste piante.

Queste piante non necessitano di un vero e prorpio periodo di riposo per la sopravvivenza, ma sembrano fiorire più facilmente se attraversano un periodo più freddo e asciutto. Questo risulta necessario per la reniformis: infatti necessità di un riposo semi-asciutto e fresco.

Utricularia Asplundii
Utricularia Longifolia


Substrato

Queste piante gradiscono un substrato molto areato: ideale sarebbe sfagno puro misto a perlite o bark nelle proporzioni 1:1, ma va bene anche torba, chips di cocco, perlite e sfagno reidratato sminuzzato in più o meno pari quantità. Uno strato di sfagno vivo in superficie aiuta a tenere lontane le muffe e a mantenere alta l’umidità.

Utricularia Calycifida
Utricularia Alpina

Vasi

Queste piante dovrebbero essere coltivati in vasi molto drenanti: un'ottima scelta sono i vasi per orchidee in quanto garantiscono un'ottima areazione del substrato, ma ottimi risultati si raggiungono anche in vasi normali. Nel tempo crescono fino a riempire tutto lo spazio disponibile, quindi qualsiasi misura va bene, anche se un giusto compromesso si con i vasi 9x9.

Utricularia Endresii
Utricularia Endresii


Annaffiuature

L'apporto idrico deve essere molto simile a quello delle Nepenthes, quindi le annaffiature devono essere eseguite dall'alto e tali da mantere il substrato umido e non bagnato. Il terreno va quindi tenuto umido durante tutta la bella stagione, e più asciutto durante gli eventuali periodi in cui le piante vengono lasciate al freddo o sembrano rallentare spontaneamente il ritmo di crescita. Si possono coltivare anche con acqua nel sottovaso, avendo però l'accortezza di riempire nuovamente solo quando questo risulta asciutto.

Utricularia Jameson
Utricularia Calycifida Gran Sabana


Luce

Le utricularie epifite non amano il sole diretto, quindi all'aperto devono essere coltivate in zone con molta luce ma riparate dai raggi diretti del sole (almeno nelle ore più calde). In terrario è necessario fornire moltissima luce (ottime sono le lampade fitostimolanti) e i vasi devono essere posti a una ventina di centimetri dai vasi.

Utricularia Lateriflora
Utricularia Praelongavir

Temperatura

Solitamente queste piante in natura vivono su altopiani caratterizzati da condizioni trobicali intermediate/highland; le temperature, quindi, di giorno devono più o meno essere intorno ai 23-25 °C per poi scendere di notte intorno ai 15°C nei mesi estivi e intorno ai 8-10°C nei mesi invernali. Cali eccessivi di temperatura, inferiori a 5-8 °C, possono far cadere le foglie, che però torneranno a crescere una volta che le condizioni saranno tornate ideali. Ci sono specie che possono resistere anche a temperature intorno ai 30°C ma per brevi periodi in quanto altrimenti si rischia la morte della pianta.

Utricularia Geminiloba
Utricularia Prehensilis


Umidità

L'umidità deve essere abbastanza alta in media intorno al 70%: infati essendo coltivate in vasi molto drenanti, l'evaporazione dell'acqua nel sottovaso crea un'umidità locale che va dal 50% al 90%.


Utricularia Reniformis
Utricularia Geminiloba


Propagazione

Queste piante si propagano molto facilmente per divisione: è sufficiente infatti dividere i punti di crescita da una pianta madre. Molto più difficile è far crescere queste piante da seme in quanto questi devono essere molto freschi.E' possibile utilizzate un mix di sfagno e torba su cui depositare i semi, coprire il vaso con un sacchetto di plastica in maniera da mantenere costante l'umidità, e mantenere sempre umido il substrato.


Malattie

L’Oidio è una delle malattie più frequenti che possono colpire queste piante. Durante i cambi di stagione, sopratutto in autunno, i cambiamenti di temperatura e delle condizioni ambientali indeboliscono la pianta, che deve adattarsi a situazioni che in natura non troverebbe. Questa debolezza può dare inizio alla tanto temuta infezione da oidio il quale, se accompagnato da una errata coltivazione, può avere effetti devastanti sulla pianta. I metodi più efficaci per debellarla sono:

  • diminuire l'umidità sia ambientale che del substrato
  • aumentare l'esposizione alla luce, avvicinando la pianta ai neon del terrario o aumentando le ore di luce solare diretta
  • eliminare le parti di pianta malate.

In genere questi interventi sono sufficienti a tenere controllata l'infezione, in caso contrario un buon aiuto è dato dallo zolfo o meglio dal Trichoderma.


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Autore: monantonio

fonte img: cpphotofinder.com